LAVORO – Al via la proposta di rifinanziare “Garanzia Giovani”
Nelle scorse settimane il Ministero del Lavoro ha ufficialmente confermato la proposta della Commissione Europea al Consiglio e al Parlamento Europeo di stanziare 2 miliardi di Euro su scala europea per il programma “Garanzia Giovani” relativo al triennio 2017-2020.Lo Youth Guarantee è un programma europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile rivolto all’inserimento di giovani inoccupati e che non sono inseriti in un percorso scolastico o formativo e nel mondo del lavoro, detti NEET (Not in Education, Employment or Training), valorizzando le attitudini e il background formativo e professionale.Tutte le misure previste sia a livello nazionale che regionale si basano su programmi, iniziative, servizi informativi, percorsi personalizzati e incentivi per offrire opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, in una prospettiva di collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati interessati.Per determinare in modo corretto il livello e le caratteristiche dei servizi erogati e accrescerne l’efficacia, si è scelto di introdurre un sistema detto di profiling che tenga conto della distanza dal mercato del lavoro, in un’ottica di personalizzazione delle azioni erogate: una serie di variabili, territoriali, demografiche, familiari e individuali profilano il giovane permettendo così di regolare la misura dell’azione in suo favore.Con questo obiettivo, già nel 2014, erano stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con livelli di disoccupazione superiori al 25% da investire in politiche attive di orientamento, istruzione, formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in alcuna attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo.Già in questo primo triennio, che sta volgendo al termine, l’Italia ha garantito ai giovani under 30 un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio, entro 4 mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale.Lo scorso 16 settembre il Ministro Poletti, citando i dati Istat, ricorda come tale programma ha consentito una riduzione dei NEET di quasi 252mila unità nel 2016 e quasi la metà degli iscritti al programma trasformano il proprio tirocinio in rapporto di lavoro.