Covid-19 e locazioni commerciali. La prima pronuncia del Tribunale di Venezia
Come abbiamo visto in un precedente articolo parlando della rinegoziazione del contratto di locazione, la chiusura e le limitazione a causa della pandemia di Covid-19 hanno portato evidenti conseguenze sul mancato pagamento del canone di affitto.
Le misure di contenimento dei diversi decreti ha di fatto impedito tutte le attività produttive, commerciali e artigianali, a eccezione di quelle strategiche, ossia ritenute di importanza cruciale per più di due mesi.
Sebbene fosse auspicabile intraprendere un percorso verso una soluzione concordata che prevedesse sospensioni, dilazioni nel pagamento o riduzioni temporanee – o, qualora le parti non fossero arrivati a un’intesa, di procedere prima di agire in giudizio, con la procedura di mediazione, non poche sono state le sentenze dei giudici a sostegno dei commercianti in difficoltà.
Cosa dicono i D.L. Cura Italia e D.L. Rilancio
Il provvedimento d’urgenza del Tribunale di Venezia
Il proprietario dei locali però, nonostante avesse accettato la restituzione delle chiavi, aveva in seguito contestato il mancato preavviso di sei mesi, attivando così la procedura di escussione della fideiussione accesa presso l’istituto di credito Monte dei Paschi di Siena. Il magistrato ha presso atto della situazione emergenziale che ha impedito alla parte locatrice, non per causa proprio, di svolgere la propria attività.
Accogliendo l’istanza di misura cautelare ex art. 700 c.p.c., ha quindi concesso l’inibitoria nei confronti della Banca per evitare la rivalsa nei confronti dell’affittuaria.