LEGALE – Hai consumato cibo dell’azienda? Puoi essere licenziato, ma anche no
Se il lavoratore consuma cibi e bevande di proprietà dell’azienda, sussiste la giusta causa di licenziamento, ma non sempre. La giurisprudenza non ha risposte univoche e, possiamo affermare, dipende dal singolo caso. Vediamo due sentenze diametralmente opposte, emesse il mese scorso.
La prima, del tribunale di Bologna (n° 149 del 10/02/2017), ha dichiarato legittimo un licenziamento per giusta causa a un dipendente che aveva consumato abusivamente del cibo sul posto di lavoro, indipendentemente dal valore della merce trafugata e in ordine ad alcune considerazioni.
Per prima cosa, il dipendente era solito consumare cibo e bevande dell’azienda e durante le ore di lavoro senza pagare, e aveva negato i fatti anziché ammetterli. In secondo luogo si è considerato il ruolo rivestito dal lavoratore sotto processo: responsabile di reparto. Con il suo comportamento, ha dato quindi un cattivo esempio ai suoi sottoposti.
La seconda sentenza, del Corte d’Appello dell’Aquila, ha dichiarato invece illegittimo il licenziamento e costretto l’azienda a reintegrare al lavoro una dipendente che aveva consumato un panino e una bibita durante il servizio. Nello specifico, la lavoratrice aveva consumato il cibo davanti a tutti e non aveva occultato le confezioni, anzi le aveva lasciate in evidenza nel cestino del bancone, assicurando che a fine turno avrebbe pagato quanto doveva.
In questo caso si è data importanza, oltre al valore irrilevante della merce trafugata, soprattutto alla storia lavorativa della dipendente che per 14 anni non era mai stata soggetta a richiami disciplinari.
In ogni caso, meglio non rischiare…